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Napoli festeggia Luna Rossa

In finale batte Oracle e Artemis

Vincono in due: Luna Rossa e Napoli. E in fondo non se lo aspettava nessuno. Il Piranha di Draper sorprende tutti al primo, autentico debutto dopo appena un mese di allenamenti – contro gente che ci lavora da un anno!! – a bordo dei catamarani di categoria AC45 e trionfa nelle regate di flotta portando a casa la tappa napoletana delle World Series di Coppa America. Napoli per aver dato un’altra grande dimostrazione di passione: nonostante la pioggia battente per tutta la giornata, una folla di tifosi sotto gli ombrelli a lungomare Caracciolo, sul molo di Mergellina, su balconi e terrazze della città. Le urla e il tifo di stampo calcistico hanno dato colore all’anima accogliente di questa città anche nella cerimonia di premiazione davanti ad un muro di gente.

« Sono qui da una settimana e non sono ancora riuscito a pagare un caffè» dice Max Sirena, mentre gli americani di Oracle sono stupiti di essere fermati nei ristoranti per foto e autografi. Più freddo il patron di Luna Rossa, Patrizio Bertelli, che ammette il tifo ma aggiunge che « è così ovunque ci siano Luna Rossa e le regate di Coppa…». Sarà pure vero, ma in Nuova Zelanda, la vela è lo sport nazionale!
E così fanno giustamente festa Draper (timone), Bruni (regolazione ala), De Felice (regolazioni), Hutton (regolazioni) e Carr (jolly): un team capace di capire subito il meccanismo delle regate con questi catamarani. Infatti, al di là del primo giorno di regate con vento forte e onda formata, ha presto avvicinato il vertice della classifica (6-6-2-3-3-4-1=92 i suoi piazzamenti).« E’ un risultato importante – continua Sirena – avevamo bisogno di un segnale forte che desse a tutti la sicurezza delle nostre capacitá nonostante il ritardo con il quale siamo entrati nella sfida alla 34ª Coppa America. Ora siamo molto contenti per tutto il Team, andremo a festeggiare per poi concentrarci per capire cosa non ha funzionato su Swordfish e migliorare».  Un segreto? Certo che c’è : « Abbiamo provato per la prima volta l’’extension (ovvero i 4 metri di superficie in più aggiunti all’ala ndr) che si sono effettivamente dimostrati utili con poco vento.Sicuramente ne faremo uso nella prossima tappa di Venezia dove si regaterá con arie leggere all’interno della laguna» – commenta Francesco Bruni bravo a scegliere i lati giusti del campo nella regata di flotta. Un neo? Le due brutte partenze di Piranha nelle regate di match race: l’ ultima gli è costata la vittoria, ma il secondo posto in una sfida dove Emirate Team New Zealand e Oracle non si sono neanche avvicinate, vale certamente tanto. I team griffati Prada hanno lavorato duramente nelle ultime tre settimane per colmare la distanza con i rivali, in acqua da oltre un anno.  Eppure, c’è chi non si stupisce per questo successo. Chris Draper era da un anno al timone di Team Korea e durante la settimana Piranha ha capito che poteva puntare in alto: « E’ stato determinante mantenere alta la concentrazione fino all’ultimo metro – conclude Bruni -. Il vento instabile avrebbe potuto consentire a Spithill di raggiungerci in ogni momento. Avevamo capito che potevamo farcela».  

Fonte: Corriere dello Sport

La Redazione

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