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“Napoli sconfitto a testa alta”

L'analisi del match ad opera di Mimmo Carratelli

La maledizione delle streghe del calcio sottrae al Napoli sul campo inviolato della Juventus un meritato pareggio. La partitissima, in grande equilibrio, nervosa, combattuta colpo su colpo e a buon ritmo, prende la svolta maligna negli ultimi dieci minuti quando due bianconeri, appena entrati, decidono il match (2-0: 80’ Caceres, 82’ Pogba). Piegato nel risultato, il Napoli esce a testa alta dal confronto al vertice, giocato a tu per tu con la Juve. Dopo il quarto d’ora iniziale di studio e di grande attenzione difensiva, il Napoli veniva fuori con grande personalità. Se De Sanctis salvava la porta azzurra in due occasioni (1’ su Giovinco, 45’ su Marchisio), una punizione magica di Cavani andava a stamparsi sull’incrocio (26’). Restava la magia del Matador l’unica vera conclusione del Napoli. Questo è stato il limite della squadra di Mazzarri che non ha mai impegnato Storari. Aveva funzionato proprio tutto per bloccare la Juventus. Il “disturbo” di Hamsik su Pirlo e lo slovacco pronto a lanciare l’offensiva. Il pressing di Cavani e Pandev sui difensori bianconeri. Un eccezionale Inler a centrocampo, finalmente con la maschera del leone. Behrami pronto a pressare su chiunque e nei raddoppi. Gamberini proprio in gamba in diverse chiusure. Zuniga che vinceva il confronto con Lichtsteiner. Soffriva solo Maggio sulla velocità e la fisicità di Asamoah. Avanti, però, Pandev era stretto dalla marcatura inesorabile di Chiellini e Cavani, protagonista di una partita generosa, non riusciva mai a liberarsi al tiro. Alla Juve mancavano Buffon e Vucinic. L’assenza del montenegrino s’è fatta sentire perché Quagliarella e Giovinco, poi Matri, non avevano  mai uno spunto efficace ed erano ben contenuti dalla difesa azzurra. Nel Napoli un ottimo Gamberini al posto di Aronica. Il Napoli si stacca in testa di tre punti dalla Juve. Ma, a Torino, la squadra di Mazzarri ha dimostrato di essere una antagonista più che valida dei campioni torinesi. Insomma, il Napoli c’è e, nella bolgia dello Juventus Stadium, è stato all’altezza. Nel primo quarto d’ora comandava la Juve. Subito De Sanctis salvava su Giovinco sfuggito a Behrami. Gli esterni azzurri erano costretti a giocare sulla linea della difesa, Zuniga per prudenza, Maggio perché Asamoah spingeva molto. Ma i due del centrocampo, Inler e Behrami, con l’aiuto di Hamsik, che si staccava da Pirlo per sostenere la zona centrale, si battevano al meglio oscurando le prestazioni di Vidal e Marchisio. La differenza era che la Juve, prendendo palla, costruiva gioco, mentre il Napoli, uscendo dalla fase difensiva, impostava con troppa precipitazione e imprecisione. Al quarto d’ora esatto, col Napoli finalmente avanti,  un’azione dirompente di Hamsik metteva in difficoltà la difesa juventina, ma Zuniga ciccava  clamorosamente la conclusione dal limite. Le difficoltà della Juventus erano sottolineate dai numerosi falli tattici per non far ripartire il Napoli. Il fallo di Vidal su Inler, proiettatosi avanti in tandem con Zuniga, dava  modo a Cavani di pennellare da sinistra il calcio di punizione “a giro” che coglieva in pieno l’incrocio  lontano. In chiusura di tempo, De Sanctis si superava sventando in angolo la “botta” di Marchisio diretta sotto la traversa. Meno bella e più fallosa la ripresa, però col Napoli convinto di tenere bene il match. Pandev non riusciva mai a partire, Cavani era una furia ma non trovava spazio. La Juve in difficoltà in attacco sostituiva Quagliarella con Matri. Cambiava poco perché l’organizzazione difensiva del Napoli era impeccabile. Intanto, Maggio si rinfrancava contro Asamoah. A Matri De Sanctis annullava con una mano  un tocco sotto rete (67’ lancio lungo di Pirlo). La Juve faceva due cambi fortunati: Pogba per Vidal (75’) e Caceres per Asamoah zoppicante (78’). Sono stati i cambi della fortuna bianconera. Sull’ennesimo corner di Pirlo, la difesa napoletana si perdeva la marcatura di Caceres che concludeva di testa (80’) due minuti dopo  essere entrato in campo. Non si erano ancora assestati i controlli azzurri sui nuovi entrati. E al raddoppio andava anche Pogba con un gran sinistro al volo sul rinvio sbadato di Campagnaro (82’). Così, su due azioni da fermo, il Napoli cedeva.

Fonte: Il Roma

La Redazione

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