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Record d’incasso, non di pubblico

Frantumato il primato dei tre milioni. Al San Paolo «solo» 53mila spettatori

Il cast è assai scelto, la sceneggiatura è d’autore e firmata è la regia. Pure i titoli fanno effetto, da filmoni hollywoodiani. Arriva il Chelsea di Fernando Torres (che va in panchina), Drogba, Lampard e tutti gli altri. Non conta chi perde e chi vince, questo è lo show dei divi. Al centro del campo e dentro lo stadio va in scena l’evento, il concerto delle celebrities dello sport.
Non ci sarà il tutto esaurito, eppure quasi nessuno se ne accorgerà. Il dato fa notizia, eccome: poco più di 53mila i tifosi presenti allo stadio (la capienza massima è di 60.240), con il record d’incasso frantumato e il muro dei tre milioni di euro ampiamente abbattuto, alla faccia di spread e crisi economica. Ma ci sarà pure qualche settore con qualche vuoto inatteso: non in tribuna Posillipo (una poltroncina costava 180 euro), sold out con due giorni d’anticipo, ma nei distinti inferiori e nel settore destinato ai tifosi del Blues. Troppo depressi per la crisi in Premier (-17 punti dal Manchester City capolista), solo in 1.200 hanno oltrepassato la Manica e sono sbarcati a Napoli. Nella capitale del Regno Unito il club azzurro aveva inviato un carnet di biglietti di quasi 4.500 tagliandi, andati in gran parte invenduti.
Con la musichetta della Champions sparata a tutto volume dagli amplificatori del San Paolo, l’eurovisione e l’adrenalina che solo le notti di coppa riescono a mettere in circolo nei muscoli-cuore-cervello dei tifosi, lo stadio di Fuorigrotta darà un colpo d’occhio mozzafiato. Tra i vip attesi anche Lapo Elkann, il giovane rampollo di casa Agnelli, nonostante il furto in casa subito nel week end. Lui, insieme ad almeno un altro centinaio di ospiti, da Gigi D’Alessio a Guido Lembo, saranno accolti dalle hostess dell’hospitality del Napoli, affidato alla Sirio Services di Gigi Molfetta. Le salette Champions sono state già allestite dagli sponsor della manifestazione, sotto il coordinamente del capo dell’ufficio marketing, Alessandro Formisano.
Ironia della sorte, in meno di otto giorni si passa dal record negativo di presenze dell’era De Laurentiis, registrato contro il Chievo (22.397 spettatori paganti, abbonati compresi, per il monday night del 13 febbraio e poco più di tremila in più con il Cesena qualche giorno prima) ai record annientati questa sera. Insomma, dalla depressione e dallo sconforto del campionato, all’euforia delle notti di Champions.
«Only hands», dichiarano i primi tifosi del Chelsea piombati già nel weekend a Napoli e a spasso indisturbati per il centro storico della città. «Noi abbiamo solo le mani». Né bastoni né altro. Napoli, però, è blindata. Gli steward del San Paolo hanno fatto le prove fino a ieri sera, dentro allo stadio. Seicento ragazzi coi fratini ufficiali della Champions League sono pronti a domare, stasera, gli oltre 50mila spiriti bollenti che animeranno il catino del San Paolo.
Al resto penserà la polizia. La città di Napoli è blindata. Un migliaio di poliziotti. Partita a rischio 3, il grado più alto di pericolosità, secondo gli esperti di intelligence. Almeno mille agenti saranno schierati per evitare qualunque contatto tra gli inglesi e i tifosi di casa. Il piano anti-violenza è già scattato da qualche ora. Saranno solo poche centinaia i poliziotti allo stadio. Il grosso è dislocato fuori. E la parola d’ordine, per tutti, è «low profile». Basso profilo, sorveglianza discreta. Ma è pur vero che specie in queste ore fittissime è il lavoro di intelligence per capire quali siano le vere intenzioni dei tifosi inglesi. Sul sito del Chelsea sminuiscono il tradizionale allarme del Foreign Office con il puntuale elenco di consigli, il «travel advice», e consigliano pure di non rinunciare a una bella pizza. Ovviamente da mangiare tra una birra e l’altra.

Fonte: Il Mattino

La Redazione

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