Schiuma ancora rabbia per l’espulsione di Pechino ma ora è pronto per scaricarla sulla Fiorentina. Zuniga, dopo aver scontato la giornata di squalifica, torna a disposizione di Mazzarri mettendo così fine all’emergenza sulla fascia sinistra (Dossena deve scontare il secondo turno di stop). Non perchè Aronica a Palermo avesse demeritato, tutt’altro, ma il colombiano è più abile nell’interpretare il ruolo dell’esterno, si è adattato sull’altra fascia grazie al lavoro dell’allenatore ed in una gara che si preannuncia spigolosa occorre avere degli specialisti lungo le corsie laterali. Zuniga lo è.
Ed a sinistra, nelle cento presenze complessive accumulate durante la gestione-Mazzarri (altre 5 con Donadoni), si è lasciato preferire spesso e volentieri a Dossena che pure nasce mancino.
Esterni simili ce ne sono pochi in circolazione. Zuniga, sotto la guida di Mazzarri, ha eliminato tanti difetti come quello di prodursi in finte e controfinte senza mai riuscire ad essere concreto ed efficace; di saper guadagnare il fondo del campo e servire palloni al centro per i compagni; infine di provare anche il tiro della distanza centrando il bersaglio quattro volte negli ultimi due campionati. Sua la rete all’Inter che consentì al Napoli di guadagnare aritmeticamente l’accesso alla Champions. Gli manca solo continuità di concentrazione in fase difensiva. Accusa ancora qualche amnesia di troppo. Ma nella massima competizione europea, quando l’attenzione era massimale, non ha mai fallito. Un solo neo: l’espulsione per doppia ammonizione in casa del Bayern Monaco.
Domenica sera toccherà a lui creare pericoli alla Fiorentina quando l’azione si svilupperà dalle sue parti. La rabbia è quella giusta. A Palermo ha dovuto farla da spettatore ma ne ha profittato per mettere a punto la condizione atletica. Zuniga aveva mostrato sia in precampionato (gol allo Sporting Braga) che a Pechino di trovarsi in un buon momento di forma. Poi, quelle decisioni di Mazzoleni, passando da vittima di due falli vistosissimi a colpevole di due interventi da ammonizione nel giro di pochi secondi. Zuzù, come lo chiamano i compagni, ancora non si dà pace per quei due cartellini gialli ma ora è arrivato il momento di scaricare la rabbia in campo e dimostrare al Napoli ed a Mazzarri che possono contare su di lui anche per gli anni a venire.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.F.
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