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San Paolo, servono nove certificati: burocrazia nel mirino del Comune e del Napoli

Statica, manovre antincendio, impianti – da quelli elettrici agli idraulici – e gli esodi, ovvero i varchi di uscita. Sono questi i quattro punti su cui verte il rilascio dell’agibilità dello Stadio San Paolo. E passano al vaglio della «Commissione Provinciale di Vigilanza sui Locali di Pubblico Spettacolo» organismo nominato dalla Prefettura e permanentemente convocato nel Palazzo di Governo che esprime parere obbligotorio – non vincolante – ovvero le prescrizioni per ottenere appunto l’agognato via libera per il vetusto impianto di Fuorigrotta. La Commissione è un mostro a nove teste in cui ciascuno deve rilasciare un parere o meglio un’autorizzazione. Che deve richiedere il Comune, ma l’ultima parola spetta alla Prefettura. Così stanno le cose. Ed è il caso di dire «benvenuti nella giungla della burocrazia». I maligni dicono che più pareri ci sono più si diradano le responsabilità se poi dovessero verificarsi guai. I ben pensanti sostengono invece che tante teste aumentano la qualità dei controlli. Si dirà: perché proprio quest’anno il certificato tarda ad arrivare mentre negli anni scorsi addirittura a marzo si dava l’ok? La strategia degli ultimi sette anni della Commissione è stata molto pragmatica e semplice. Ciascuna delle nove teste dava il parere per il suo ambito disinteressandosi del contesto generale. Quest’anno invece è stato richiesto il check up di insieme e un dettagliato resoconto di insieme dell’impianto. Chiunque abbia avuto a che fare, a qualunque titolo, con questa commissione sa quanto sia difficile uscire da un sopralluogo senza le famose, spesso tristemente note «prescrizioni», cioè gli appunti fatti dai singoli membri, ognuno per la propria parte di competenza, sulle modifiche da attuare per ottenere il parere favorevole della commissione e, quindi, la licenza. Vale la pena dare un’occhiata ai membri della Commissione prefettizia. Naturalmente si tratta di istituti non di persone. Ne fanno parte: il Questore, evidentemente per la parte dell’ordine pubblico; l’Asl per la competenza igienico-sanitaria. Un ingegnere del Genio civile. Cosa è il Genio civile? «Un organo periferico regionale su base provinciale, che assicura, sotto il controllo dello stesso, tutte le funzioni riguardanti l’esecuzione delle opere pubbliche». Nella sostanza è un altro controllore. Il comandante provinciale dei vigili del fuoco per la funzione specifica in funzione antincendio ma anche per le vie di fuga. Chiunque è stato una volta al San Paolo si ricorderà dei pompieri che lottano contro tifosi poco educati che per esempio occupano le vie di fuga interne. Tanto che il Napoli calcio ha rischiato una sanzione dalla Uefa, per questa abitudine molto poco europea dei napoletani che vanno allo stadio. Il Comune, nella veste di proprietario dell’impianto e quindi con tutte le responsabilità che gli competono. Di qui il braccio di ferro con la Società sportiva. E ancora: un esperto in elettrotecnica, il San Paolo pur essendo vecchio come impianto negli ultimi anni è stato dotato di un buon sistema di videosorveglianza e di una nuova cabina elettrica. «Un rappresentante degli esercenti locali di pubblico spettacolo» ovvero un commerciante; «un rappresentante dell’organizzazione sindacale dei lavoratori dello spettacolo» perché senza sindacati non si può andare da nessuna parte. E infine – e non è una boutade – un esperto di acustica. Si proprio così un tecnico del suono. Raccordare tutte queste teste e anche la loro convocazione è il lavoro della Prefettura. Inoltrandoci ancora dentro questa giungla di carta bollata, pareri, veti incrociati – e chi più ne ha più ne metta – ci si deve porre un’altra domanda. Quando le verifiche della Commissione di vigilanza sono necessarie? Basta leggere la norma: «Quando il locale sia stato adibito ad altri usi o dopo che vi siano state apportate riparazioni o varianti di una certa entità»; «In occasione del rinnovarsi della licenza o del cambiamento del genere di spettacolo tenuti nel locale» ed è il caso del San Paolo, il riferimento è al rinnovo della licenza. Infine «In occasione di incendi, o quando si verifichino altri sinistri che interessino le strutture e gli impianti». Entro il 10 luglio questa Commissione dovrà rilasciare l’agibilità per il San Paolo. Pena la migrazione degli azzurri in altre città.

Fonte: Il Mattino

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