IL RAPPORTO. Ernesto Valverde è molto legato al club che nel 2003 gli offrì la prima panchina. E sa cosa significa guidare una squadra tutta formata da calciatori baschi: « Siamo molto uniti, anche nei momenti di difficoltà. Giocare nell’Athletic è un qualcosa di speciale; offre una identità a tutto il club e ai tifosi. Tatticamente dovremo dare il meglio di noi. Non credo che corriamo il rischio di snaturalizzarci facendo troppa attenzione al Napoli che vanta fior di campioni, da Higuain a Callejon, a Mertens. Saremo attenti a quanto faremo noi, non solo al Napoli» .
Stima tanto Rafa Benitez con il quale ha diviso la panchina del Valencia da lui allenato nel 2012: «Rafa vanta un’ottima reputazione per i risultati che ha conseguito. Ci conosce bene, sia a livello tecnico che come stadio e tifoseria. È un grande, mi preoccupa il fatto che ci tenga in considerazione e a quel punto giocherà molto attento» . Anche a Bilbao tengono tanto alla Champions che manca da sedici anni: «Abbiamo una grande responsabilità ma per noi è una straordinaria opportunità che vogliamo realizzare. C’è pressione su di noi, ma anche sul Napoli. Abbiamo tanti tifosi che ci spingono e sperano, ma non avvertiamo ulteriori pressioni» .
IL MERCATO. Intanto, dopo aver ceduto il pezzo pregiato Ander Herrera al Manchester United per 36 milioni di euro, l’Athletic non si è rinforzato più di tanto. Un solo acquisto, l’attaccante Viguera, dall’Alaves, seconda divisione. Anche il club basco aspetta l’esito dei play off di Champions per procedere negli acquisti. E confida tutto sulla vena di Muniain e dell’esperto Aduriz. Sulla formazione, però, Valverde fa pretattica: «Non ve la dico anche se Benitez sa tutto di noi» .
