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Viaggio nella storia della Steaua Bucarest e della sua tifoseria

All'interno anche un video che mostra la tifoseria rumena

Il calcio, in quanto sport popolare, di massa e profondamente radicato nella società, ha profondi legami con considerazioni di ordine sociale e politico. Oggi viaggeremo alla scoperta della storia del prossimo club che affronterà il Napoli in Europa League e della sua tifoseria, su cui influiscono anche le trasformazioni politiche e sociali di un paese come la Romania. 

La Steaua viene fondata il 7 Giugno 1947 come “Asocia?ia Sportiv? a Armatei” (“Associazione Sportiva dell’Esercito“), in quanto polisportiva del Ministero della Difesa: nel calcio rileva una precedente società calcistica rumena, il Carmen Bucarest

Già 3 anni dopo l’ASA vince il primo titolo della sua blasonata storia, la Coppa di Romania, seguita l’anno dopo dallo scudetto. All’indomani del titolo nazionale le viene imposto il nuovo nome di CCA (Casa Central? a Armatei). Il nome attuale, Steaua (stella in rumeno), le viene assegnato nel 1961.

Dal dopoguerra alla fine degli anni settanta aveva vinto 9 titoli nazionali e 13 Coppe di Romania, senza mai retrocedere in seconda divisione, ed avviando un’accesa rivalità con la Dinamo, l’altra grande squadra di Bucarest.

Ma, pur godendo di grande prestigio in patria, mai era riuscita a distinguersi nel panorama europeo. Del resto le squadre dell’est, pur dotate di ottimi giocatori, avevano avuto ben poca fortuna.

Ma con l’inizio degli anni Ottanta, la Steaua cade in una grave crisi: la mancanza di fondi (statali) e la traballante dirigenza provocano un lungo digiuno. Almeno fino all’arrivo di Emerich Ienei, allenatore di grandi doti strategiche che prende le redini del club, portando a vincere la Steaua il titolo rumeno nella stagione 1984-85, dopo sette anni dall’ultimo titolo nazionale, e la Coppa dei Campioni, nella stagione 86-87, in finale a Siviglia contro il Barcellona.

Da Campione d’Europa la Steaua può arrotondare il bottino nella Coppa Intercontinentale e nella Supercoppa Europea non riesce nella prima impresa, battuta 1-0 a Tokyo dagli argentini del River Plate, ma conquista la seconda, 1-0 con goal del giovane Gheorge Hagi(futuro pilastro della Steaua), a spese della Dinamo Kiev di Lobanovski

Due anni dopo il trionfo di Siviglia, la Steaua giunge in semifinale di Coppa dei Campioni, dove però viene eliminata (0-0 e 0-2) dai portoghesi del Benfica. L’anno dopo torna in finale, ancora una volta in Spagna, ma a Barcellona. Questa volta i rumeni affrontano il fortissimo Milan di Arrigo Sacchi. I sogni di gloria della Steaua vengono spenti da una pesante sconfitta per 4-0 con doppiette di Gullit e Van Basten. La disfatta segna la fine dell’epopea dei rumeni in Europa.

Crollato il regime dittatoriale di Nicolae Ceasescu la Steaua nel 1990 viene privatizzata. Acquistata dal politico e uomo d’affari rumeno George “Gigi” Becali nel 1998 la squadra di calcio viene scorporata dalla società polisportiva e assume il nome di FC Steaua Bucure?ti.

Sempre ai vertici del calcio rumeno (ben 6 scudetti consecutivi, dal 1992-93 al 1997-98), la Steaua oggi vanta ben 20 Coppe Nazionali, 5 Supercoppe di Romania e 23 scudetti, l’ultimo conquistato nella stagione 2005-06 con Cosmin Olaroiu, allenatore per buona parte del  campionato. In quell’anno la Steaua arrivò anche in semifinale in Coppa Uefa, dove fu eliminata dal Middlesbrough di Massimo Maccarone.

La stagione 2010-2011 è segnata da ben quattro avvicendamenti in panchina per la direzione tecnica. Il 10 Agosto 2010, in seguito alle dimissioni dell’allenatore Victor Piturca e dopo il tecnico ad interim Eduard Iordanescu. Ilie Dumitrescu prende le redini della formazione di Bucarest. Dopo appena sei settimane, in data 27 Settembre 2010 e quindi all’ottava giornata del campionato rumeno, a seguito delle contestazioni da parte dei tifosi dopo il pareggio interno (1-1) contro l’Astra Piotesti viene scelto alla guida della formazione Marius Lacatus (uno di quelli che hanno trasformato il rigore nella finale contro il Barcellona della Coppa dei Campioni nell’86), dopo le dimissioni di Dumitrescu.

La Steaua Bucarest gioca allo Stadio Ghencea, che ha una capienza di 30000 spettatori ed è situato nell’omonimo quartiere di Bucarest. La compagine rumena può godere del sostegno di una tifoseria molto calda.

Il fenomeno ultra’ in Romania comincia a prendere piede dai primi anni novanta e nel 1995 nasce l’Armata Ultra’, il primo gruppo ultras di Bucarest che per anni dominera’ la scena ultras rumena diventando il principale gruppo del Paese dall’alto dei suoi 4000 soci, tifo d’ispirazione italiana, ideologia politica dichiaratamente di estrema destra e hooliganismo sono le caratteristiche principali del gruppo.
Dopo il 2000 la scena locale vede una frammentazione in molti gruppi /gruppetti di piccole dimensioni, ma non per questo meno pericolosi di quanto erano sotto l’egemonia dell’Armata Ultra’, una parte si radunano nel North End, gruppi come Ultras, Glas, Vacarn, Stil Ostil, Banda Ultra’, Fuorilegge, Cacciatori e South boys,  altri vanno nel South End e qui troviamo nomi come Tineretului Korp, Boys Titano, Nucleo, Skins Berceni, Insurgentii e Armata 46.
Fra i due schieramenti pare ci siano delle diversita’ di vedute abbastanza marcate com’era presumibile nel calderone di gruppi che ci sono,  ad oggi permane l’influenza del modello ultras italiano, come del resto è un po’ in tutta la Romania pur con una forte connotazione hooligan di stampo britannico.

Il problema del razzismo è molto diffuso da quelle parti tanto che nel 2005 l’Uefa in occasione di un match contro lo Shelbourne dovette prendere provvedimenti sanzionando il campo con la squalifica e a quanto pare sembra non fosse la prima volta che uno stadio veniva chiuso per quel motivo. 
Gli ultras della Steaua sono amici con quelli del Cska Sofia, un rapporto nato nel 2004 durante un incontro di coppa Uefa, giunge voce di amicizie fra singoli con gli olandesi del Nec Nijmegen, con quelli dell’Olympiacos e con i ragazzi dello Sparta Praga, ma nulla di ufficiale.
Tra le rivalita’ spicca quella con la Dinamo Bucarest, il derby rumeno per eccellenza, un’odio che si trascina da 60 anni costellato da incidenti in ogni partita, rapporti pessimi anche con gli ultras del Rapid Vienna coi quali ci furono gravi incidenti nel 2006 durante un turno di coppa Uefa e con i tifosi di Universitatea Craiova,  Politehnica Timisoara ed Fc Petrolul Ploiesti.

Vi presentiamo un video in cui è mostrata la tifoseria dello Steaua Bucarest in azione (è evidente lo stile italiano):

 

Ciro Troise

 

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