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Zoff è rimasto nella leggenda per il mondiale al Bernabeu

Dino Zoff, il capolavoro di Gioacchino Lauro. Pesaola aveva visto all’opera nel Mantova il portierone di Mariano del Friuli e ne aveva parlato a Lauro jr e al ds Montanari. Il Mantova chiedeva la luna, la trattativa fu estenuante e Zoff arrivò proprio nell’ultimo giorno di mercato per la stagione 1967-68. Dava il cambio a un buon portiere, Claudio Bandoni, tre stagioni azzurre. Fu presentato al San Paolo in un’amichevole con l’Indipendiente, non ha mai dimenticato quel giorno. Come non ha dimenticato le mani d’acciaio di Michelangelo Beato, il massaggiatore tutto caramelle e pizzicotti. All’esordio in campionato contro l’Atalanta (1-0), davanti a Zoff c’erano Nardin, Pogliana , Stenti, Panzanato, Girardo, Orlando, Juliano, Altafini, Bianchi e Barison. Nella rosa, anche Sivori, Canè, Bosdaves, Montefusco. È la stagione che vede due azzurri in Nazionale, due grandi amici: Zoff e Juliano, protagonisti dell’Europeo con la finale bis con la Jugoslavia a Roma. Primo anello di una lunga carriera (143 partite nel Napoli), con sei scudetti alla Juve e l’apoteosi del Mondiale ’82 al Bernabeu.

Fonte: Il Mattino

La Redazione

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