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Zoff: “Una papera fa parte del gioco, basta non pensarci”

Centododici partite in Nazionale, 842 in campionato tra Mantova, Udinese, Napoli e Juventus. Un monumento Dino Zoff, campione del mondo a quarant’anni con l’Italia di Bearzot in Spagna. Il portiere perfetto, senso della posizione, grande sicurezza. Papere pochissime, più che altro qualche incertezza. Qualche momento di difficoltà però l’ha vissuto anche lui in una carriera lunghissima e piena di successi tra scudetti e coppe internazionali negli anni in bianconero.
Se diciamo papera, cose le torna in mente?
«Qualcuna in carriera capita di farla, però la dimentichi subito. Figuriamoci adesso che è passato tanto tempo…».
I gol degli olandesi Brandts e Haan ai mondiali del 1978 in Argentina...
«Furono bravi loro a segnare con due tiri da lontano, sicuramente non furono due mie papere e non furono tiri da centrocampo. Adesso di gol così se ne vedono diversi, sono sempre più frequenti e si parla di prodezze, di eurogol. Magari contro l’Olanda potevo provare a fare qualcosa in più ma non furono errori miei».
E qualche altra papera nella Juve?
«Lasciamo stare, cambiano discorso. Papere non ne ricordo. Qualche errore sicuramente l’ho commesso, come tutti quanti, come tutti i portieri. Preferisco ricordare le cose belle, le vittorie»
E l’errore di De Sanctis a Firenze?
«Può starci. Più che sbagliare il tempo dell’uscita secondo me ha guardato troppo gli avversari perdendo di vista il pallone. Ripeto, succede. Una papera può starci, fa parte del gioco, un errore del portiere capita e soprattutto può starci».
Come si superano questi momenti?
«Bisogna voltare subito pagina e non pensare più all’errore. Si deve continuare a lavorare senza nessun tipo di condizionamento. Un errore capita una volta e basta».
E poi De Sanctis è di grande affidabilità
«Infatti, in questi anni a Napoli sta facendo benissimo ed è uno dei punti di forza della squadra di Mazzarri, lo sta dimostrando in questi anni ad alto livello in maglia azzurra».
Uno dei portieri italiani più forti?
«Il più forte di tutti è Buffon, un fenomeno. Poi De Sanctis è al livello di Marchetti della Lazio e Sirigu del Paris Saint Germain. Sono questi i portieri italiani più forti».
E ora c’è di nuovo la Nazionale di Prandelli?
«Ritengo che Prandelli faccia affidamento su loro quattro che sono i più bravi e lo stanno dimostrando nel tempo».
Parentesi campionato: se la giocano tre sue ex squadre, Juve, Napoli e Lazio...
«Infatti, si tratta di una bella lotta. La Juventus però è favorita, se non rallenta sarà difficile prenderla anche se Napoli e Lazio fanno bene a crederci sempre. La lotta è tra queste tre, non credo ci siano più i margini per le altre di recuperare terreno».

Fonte: Il Mattino

La Redazione

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