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LA STORIA – D’Ambrosio, i fratelli gemelli del calcio

Fratelli e calciatori, di storie da raccontare ve ne sono a iosa. Se si va indietro nel tempo ci si imbatte sicuramente nei fratelli Cevenini, ben cinque, che negli anni venti indossarono in una partita, contemporaneamente,  la maglia dell’Inter. E poi la stirpe dei Sentimenti, anch’essi cinque, uno dei quali, Arnaldo, divenne portiere del Napoli subito dopo la seconda guerra mondiale. E ancora, sempre a Napoli, negli anni trenta,  Attila e Oreste Sallustro, il primo grandissimo bomber, rivale di Meazza,  approdato anche in Nazionale. Sposò una soubrette famosa, Lucy D’Albert. Negli anni sessanta-settanta era il direttore dello stadio San Paolo. E ancora: i Girard di Torre Annunziata, una schiatta numerosa, uno dei quali proprio nei giorni scorsi ha compiuto i cento anni. Se arretriamo  ancor più nella memoria troviamo i due Baresi, Franco e Giuseppe, il primo colonna del Milan, il secondo all’Inter;  Pippo e Simone Inzaghi, Sandro e Ferruccio Mazzola, figli del mitico Valentino, ii tre siciliani Tedesco (Salvo, Giovanni e Giacomo), Roby e Eddy Baggio, addirittura Diego e Hugo Maradona, il primo abbondantemente celebrato ai piedi del Vesuvio, il secondo rapidissima comparsa nell’Ascoli.  A Napoli gli esempi sono tanti e attualissimi .  Fabio e Paolo Cannavaro non hanno bisogno di presentazioni, basta la parola. E per finire Lorenzo e Roberto Insigne, il futuro della squadra azzurra, gli assi nella manica di De Laurentiis.

Quelli citati sono i primi nomi venuti alla mente. I più illustri. Ma c’è una coppia di origine campana, non altrettanto famosa, ma che gode di un primato difficilmente eguagliabile: quella formata dai gemelli Danilo e Dario D’Ambrosio, entrambi di Caivano, paesone a metà strada tra Napoli e Caserta, fucina  di tanti giovani talenti. Sono nati nello stesso giorno, il 9 settembre del 1988, quindi entrambi 24enni.

Quello più famoso è Danilo, terzino destro e capitano del Torino.  Domenica scorsa i granata non sono andati al di là del risultato bianco contro la Samp (0-0) ma Danilo è stato uno dei migliori in campo a tal punto da essere inserito nella formazione dei Top 11 della serie A. Danilo ha mosso i primi passi nello Sporting Caivano e di lì è iniziata la sua avventura: prima nel vivaio della Salernitana,  poi la Primavera della Fiorentina, il Potenza, due stagioni alla Juve Stabia e infine dal 2010 il passaggio nelle fila della  società piemontese. Nello scorso campionato la promozione dalla B e da quest’anno il debutto nel massimo campionato. E’ da aggiungere che Danilo ha fatto parte delle nazionali Under 16, 17 e 21. I tecnici azzurri già lo conoscono. Non è da escludere, quindi, continuando di questo passo, che a breve possa approdare in quella maggiore. Gli operatori di mercato lo danno già nel mirino di società più ambiziose.

Ed ecco Dario. Anche lui svezzato nello Sporting Caivano, anche lui approdato nel vivaio della Fiorentina, dopo la parentesi alla Damiano Promotion con Danilo ed alla Salernitana. Ma poi il suo cammino ha preso un’altra direzione. Lo troviamo alla Scafatese, quindi a Lecco, alla Triestina, al Lumezzane e da appena una settimana al Lecce, capolista del girone A di Prima Divisione.  Domenica scorsa la prima vittoria, contro il Treviso (2-1). Anche lui ha disputato un’ottima gara, pur emozionato dal debutto con la maglia dei salentini. Entrambi, quindi nel calcio professionistico, entrambi con l’aspirazione di giocare ai massimi vertici, entrambi probabilmente con un unico desiderio: giocare un giorno in serie A, con la stessa maglia, magari con quella del Napoli. Vediamo se accade…

Gregorio Di Micco

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