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Entusiasmo Aronica: «Io un jolly per Mazzarri e Inler è un gran colpo»

"La competizione non mi spaventa"

Non se la sentiva di lascia­re il Napoli sul più bello. E nonostante fosse stato già inserito nella trattati­va con il Bologna per Bri­tos, Salvatore Aronica si è opposto al trasferimento pur sapendo di creare qualche problema alla so­cietà. Ma oggi il difensore palermitano è convinto di poter offrire il proprio contributo nella stagione della Champions e rita­gliarsi un suo spazio, a di­spetto della concorrenza, fino a toccare le cento pre­senze in maglia azzurra (è a quota 75). Ormai è così inserito nel­lo spogliato­io da rap­presentare un punto di riferimento per i più giovani.

Aronica, che ruolo potrà reci­tare il Napo­li?

« Spero da protagoni­sta. Confer­marsi non sarà facile e già ribadire il terzo po­sto sarebbe un grosso traguardo. Noi ci pro­veremo. Ol­tre a Milan e Inter, dob­biamo aspettarci il ritorno di Juve, Fiorentina e Ro­ma. La Lazio era già forte lo scorso anno».

E poi c’è la Champions League…

«Un impegno in più per noi ma vogliamo onorarlo nel migliore dei modi. Possiamo sopperire alla mancanza di esperienza con l’entusiasmo, la voglia di far bene, la spinta dei nostri tifosi. Qualificarci nel girone sarebbe già una bella soddisfazione. Io l’ho vissuta da spettatore quando ero alla Juve, gio­vanissimo. Stavolta posso provarla da protagonista e sarà un’emozione tutta speciale. Sono rimasto an­che per questo».

Pur sapendo che la so­cietà ha ingaggiato Britos e conta su Ruiz, due man­cini come lei?

« A me la competizione non spaventa. Ed alla lun­ga ho sempre accumulato le mie buone presenze. Mi ritengo un jolly di difesa. Posso giocare a centro co­me sul centro sinistra. E all’occorrenza posso agire anche da vice Dossena. Il mister mi conosce e sa che può sempre fare affida­mento su di me».

Come giudica la campa­gna acquisti del Napoli?

«Intelligente, mirata, ra­zionale. In difesa, dove pure non avevamo deme­ritato, la società ha preso giovani in gamba e di belle pro­spettive. Evidente­mente guar­da lontano. Fernandez, Ruiz e lo stesso Bri­tos possono dare un va­lido contri­buto. Anche Donadel, Dzemaili e Santana so­no buoni calciatori. Il colpo più importante è Inler: completo sia tecnicamen­te sia sotto l’aspetto umano. Quello che ci mancava».

Quei tre lì davanti rap­presentano una garanzia, non è così?

«Poche squadre possono vantare un tridente così bene assortito e capace in zona gol. Hamsik, Cavani e Lavezzi rappresentano un potenziale offensivo non da poco. Trattenerli sarebbe un bel colpo».

Perché il condizionale?

«Perché il nostro presi­dente ci ha abituati alle sorprese. Io spero che re­stino. Confermare l’intela­iatura dello scorso cam­pionato, nonché la guida tecnica può solo portarci dei benefici rispetto a chi ha dovuto cambiare».

La Redazione

A.S.

Fonte: Corriere dello Sport 

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