Questa volta è il broncio a prendere il posto al sorriso amaro. Proprio non va giù il pari con il Vicenza a Braglia. O meglio, è la prestazione, ancora al di sotto delle possibilità della Juve Stabia, a regalargli, si fa per dire, un’altra domenica di passione: «È un momento in cui stiamo facendo fatica – borbotta – non siamo squadra, facciamo errori che neppure capiamo. A questo punto serve gente di personalità per venirne fuori, o si fa difficile. I lanci di Seculin a scavalcare il centrocampo? Li facevamo anche lo scorso anno. La verità è che non facciamo quello che sappiamo». Il tecnico difende Mbakogu e Bruno, nonostante finora le uniche due marcature in campionato siano state siglate da difensori (Murolo e Scognamiglio): «Bruno l’ho visto bene, semmai il problema è chi gli girava intorno. Quanto a Mbakogu, non accetto i fischi sulla sostituzione. La gente ha sbagliato, se la prendano con me, lui ha cercato di dare una mano, è pur sempre un ragazzo, e certe cose non mi vanno giù. Acosty per Erpen? Ho sbagliato il cambio». Quali le possibili soluzioni? «Sono stufo di certe cose, qui bisogna fare come con Raimondi lo scorso anno. C’è chi accusa il dolorino, l’acciacco, e non ha capito che serve carattere. Evidentemente c’è chi ha bisogno di restare fuori e di riflettere. Per ora siamo questi, in attesa di Cellini dobbiamo cercare di limitare i danni ma è necessario che tutti siano convinti e pronti al sacrificio». Nomi non ne fa, Braglia, che si limita ad assolvere Zito: «So bene che non ha disputato una grande gara, ma almeno, rispetto ad altri, lui ha cuore e non si nasconde».
Scognamiglio, autore del gol del pari festeggiato alla Del Piero (la scorsa stagione andò a segno sempre contro il Vicenza), è felice a metà: «Avrei preferito – dice – i tre punti. Mi dispiace per il pari ma in B anche il punticino può essere importante. Mi auguro che dalla prossima gara possa esserci l’attesa svolta, dobbiamo e possiamo tornare quelli visti in coppa. È quella la Juve Stabia che tutti vogliono rivedere, soprattutto in quanto a carattere e determinazione, le uniche armi che possono farci fare il salto di qualità».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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