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Con la Lazio prima volta di «Oje vita mia»

Nel 1975 Boccolini risolse il match. i tifosi dopo la vittoria fecero debuttare in uno stadio «’O surdato nnammurato»

Se un tifoso napoletano dovesse legare un suo ricordo ad una trasferta contro la Lazio, due sarebbero i must cui non rinunciare: il primo, per i più attempati, è il gol di Boccolini nel 1975 che regalò alla squadra di Vinicio la vittoria per 1-0 e il provvisiorio primo posto in classifica e la nascita di «Oje vita mia» come canzone da stadio, intonata un po’ casualmente dai tantissimi spettatori azzurri all’Olimpico e poi diventata l’inno della tifoseria partenopea. Il secondo è il match di Coppa Italia del 1996. Finì 1-1 ma il Napoli, in nove, e dopo aver segnato con Caio, resistette con le barricate all’assalto della formazione capitolina riuscendo a passare il turno.
Nei primi anni di incroci, il Napoli è un vero e proprio tabù per la Lazio. Ghisi e Innocenti realizzarono i gol dello 0-2 giocato nel 1928, prima sfida ufficiale. Poi in altre sette partite solo due pari e tutte sconfitte capitoline. Sallustro e Vojak segnano a ripetizione ma non c’è storia. Il Napoli è più forte. Si deve aspettare il ’35 per assistere alla prima vittoria laziale 3-1 e gol di Vojak su rigore. Gli anni bui si ribaltano e dal ’35 al ’52 il Napoli va in astinenza da gol. Solo sei reti segnate in quattordici incontri. Ovviamente nessuna vittoria. Si rifaranno nel 1953: Vitali, doppietta di Jeppson e Granata in rete per il 4-0 che rappresenta il più largo successo mai ottenuto dal Napoli a Roma.
In tema di sconfitte, nel 1994, in una improbabile maglia arancione, i napoletani ne presero cinque all’Olimpico con il solo gol di Pecchia. Nell’epoca maradoniana il Napoli non passa in campionato (Lazio in B) ma in Coppa Italia con gol dell’argentino e di Carnevale. Ne prende tre invece nell’ultima di andata del 1989/90. Un tonfo clamoroso, arrivato il 30 dicembre, subito dopo la sosta natalizia. La classica sconfitta post-panettone azzurra, la prima della stagione. Risultato inatteso, con i laziali di Materazzi sempre padroni del campo e improvvisamente giganti di fronte al Napoli di Bigon. Finisce 3-0 grazie a una doppietta di Amarildo e al gol di Pin. Una sconfitta, se vogliamo, salutare per gli azzurri che nella seconda parte del campionato ricominciarono ad ingranare e si portarono in testa alla classifica. Il match di ritorno al San Paolo con la Lazio sarà proprio quello dello scudetto. Il secondo.
Infine l’era… contemporanea. La partita del 2008 regala emozioni. Vince il Napoli 1-0 con un tiro di Lavezzi che nel tentativo di rimettere il pallone in area colpisce Siviglia. La sfera carambola in gol beffando il portiere. In maglia biancoceleste c’è Pandev che colpisce una traversa e manca il pari. A Roma il Napoli ritroverà Edy Reja, il tecnico che l’ha portato dalla serie C all’Europa league; ma tra gli incroci di ex c’è anche quello di Vinicio sulla panchina. Ma l’ex per eccellenza nella storia delle due squadre sresterà sempre il bomber Bruno Giordano che, però, non è mai riuscito per un motivo o un altro ad andare a segno nel suo stadio Olimpico.

Fonte: Il Mattino

La Redazione

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