Con le esibizioni in Champions, aumenta la visibilità dei calciatori del Napoli e di conseguenza aumentano anche gli estimatori di Lavezzi. E la lista si allunga di volta in volta, man mano che i filmati fanno il giro del mondo, oppure tecnici e dirigenti di squadre avversarie hanno la possibilità di constatare dal vivo quanto sia devastante l’azione dell’argentino. L’ultimo ad accodarsi è stato il tecnico del Bayern Monaco, Jupp Heynkes. Ma prima di lui c’erano stati Mancini del Machester City, Garrido del Villarreal e poi il solito Spalletti che vorrebbe portarlo allo Zenith. Tutto dipende dai progressi che farà Lavezzi sotto il profilo realizzativo perché sborsare 31 milioni di euro per un attaccante che non segna tanti gol sembra ancora troppo.
HEYNCKES– Il tecnico del Bayern, 66 anni, è uno che nella sua carriera ne ha allenati e visti tanti di campioni. In Germania come in Spagna dove ha guidato anche il Real Madrid. E poi, da calciatore, è stato uno dei migliori attaccanti della Bundesliga (220 gol). Uno che se ne intende, insomma. «Il Napoli vanta un trio d’attacco molto pericoloso e quel Lavezzi è davvero imprevedibile con i suoi slalom», ha dichiarato l’allenatore dei bavaresi al termine della sfida al San Paolo. Ricordava bene Maradona e Careca. Ne ha scoperto un altro che gli toglie il sonno. Il Pocho sarà sicuramente uno dei calciatori guardati a vista nella sfida di ritorno in programma all’Allianz Arena il 2 novembre. Al Bayern avevano mandato a spiare il Napoli più volte prima del faccia a faccia al San Paolo.
MANCINI – Il tecnico del City, invece, non ha mai nascosto le sue simpatie per Lavezzi. «Sì, è un giocatore che mi piace», dichiarò. Stima ribadita anche dopo la stima dell’Etihad Stadium dove Lavezzi centrò una traversa. Ed il suo vice, Salsano, ha confessato: «Lavezzi è un calciatore che il City tiene sotto osservazione».
GARRIDO– Ancora più meravigliato il pilota del Villarreal, Garrido: «Le giocate di Lavezzi ci hanno creato tanti problemi».
SPALLETTI – L’ex tecnico della Roma lo vorrebbe a San Pietroburgo l’anno prossimo. L’ha mandato ad osservare diverse volte. E le relazioni sprecano. Il Pocho non fa tanti gol ma squarcia le difese avversarie con i suoi dribbling.
La Redazione
A.S.
Fonte: Corriere dello Sport
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