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Marchese: “Per me giocare al San Paolo è un sogno”

Il difensore siciliano: "A Napoli giocheremo per fare risultato pieno"

Impossibile dimenticarlo. Il primo gol in Serie A è speciale per chiunque. Ancor di più se di mestiere fai il terzino e il tuo compito primario è difendere. Evocare il Napoli significa far sorridere Giovanni Marchese, che contro i partenopei, nella gara interna vinta dal Catania per 2-1 lo scorso ottobre, siglò la rete del momentaneo pari, frutto di un preciso sinistro incrociato a raccogliere un tiro di

Gomez sporcato dalla difesa ospite:
«Ho rivisto il filmato proprio qualche giorno fa. Volevo gustarmi i miei due gol in campionato, sono bei ricordi. Fare il bis? Magari» .

Marchese, vi aspetta una domenica intensa.

«Il San Paolo è uno degli stadi più belli d’Italia, possiede un fascino particolare. Giocare davanti a tanta gente, in un ambiente così caldo, è stimolante. Sarà una partita tosta».

La sfida d’andata l’avete vinta.
«Ogni incontro fa storia a sé. Ricordo che al Massimino i nostri avversari schierarono una formazione inedita, complici gli impegni ravvicinati in Europa».

Che Napoli sarà? Stanco come dice Mazzarri?
«Adesso che i partenopei sono stati eliminati dalla Champions League e hanno messo in cassaforte la finale di Coppa Italia, punteranno tutto sul campionato, concentrandosi sulla volata per il terzo posto. Saranno molto determinati, i giochi alle spalle di Milan e Juventus sono aperti».

L’incontro si preannuncia interessante anche dal punto di vista tattico.
«E’ competenza di Montella, chiedete a lui. Io posso dire che non abbiamo problemi a cambiare modulo in corso d’opera. Possiamo passare dalla difesa a quattro a una linea a tre senza difficoltà, lo abbiamo già fatto tante volte. E’ accaduto a Siena e in numerose altre circostanze. E’ lo sviluppo dell’incontro a dettare certe mosse, se sarà necessario potremo ripetere l’esperienza anche a Napoli».

In che modo si affrontano Cavani e soci?
«Chiudersi sarebbe sbagliato e controproducente. Il Napoli ha tre grandi giocatori in avanti, gente che può segnare in ogni istante. Dobbiamo giocarcela alla pari, come nostra abitudine»

Quanto credete al traguardo europeo?
«Un bel po’. Quando riesci a offrire un bel calcio come facciamo noi, è naturale che l’autostima cresca. Del resto, se la Roma parla di Champions con soli tre punti in più di noi, perché il Catania non può parlare di Europa League?».

Un classico: l’appetito vien mangiando.
«Raggiunta la salvezza, l’obiettivo successivo è rappresentato da quota 50, ossia dal record di punti per questi colori. Andare oltre e guadagnarsi un posto in una competizione internazionale darebbe grande prestigio al club. Sarebbe un gran colpo per noi e per la società. Per farlo, però, bisogna conservare la necessaria umiltà e azzerare tutto, senza pensare di essere diventati dei fenomeni».

Via alla volata, dunque.
«E’ come se cominciasse un nuovo campionato. Ci attendono dieci finali, da giocare al massimo delle nostre possibilità. Proviamo a non accontentarci».

Cosa avete in più rispetto al passato?
«La mentalità giusta, quella voglia di andare a proporre il nostro gioco in ogni circostanza e contro qualsiasi avversario». 

Fonte: Corriere dello Sport

La Redazione

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