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Napoli, duelli ad alta quota

Il trio difensivo deve rimanere concentrato sui calci da fermo

Il mal d’aria e le micidiali incursioni aeree della Juventus. La fase difensiva e le marcature sulle palle inattive. Angoli e punizioni. E poi la concentrazione e l’applicazione: il Napoli studia, si prepara, affina tattica e tecniche. E nel frattempo assume una buona dose di Christian Maggio: recupero-farmaco molto efficace, per i capogiri d’area di rigore.

I MICIDIALI – E allora, penultimo giorno napoletano per gli azzurri prima di trasferirsi a Torino: la squadra partirà oggi, dopo l’allenamento di rifinitura a Castelvolturno, in aereo. E ironia della sorte è proprio questo il mezzo più adatto a presentare uno dei temi più attuali della partita di domani. La questione aerea: della difesa sulle situazioni inattive e delle difficoltà palesate nelle ultime settimane dal Napoli, da correggere al più presto, subito, prima di subito, magari, in vista della grande sfida con la Juve e con i suoi micidiali saltatori e colpitori di testa. Un elenco lungo così che mette i brividi: Chiellini e Matri, Bonucci e Caceres, Barzagli e gli altri attaccanti.

L’ESPERIENZA – Le ultime vicende devono, necessariamente, aver insegnato qualcosa al Napoli; soprattutto sotto il profilo della concentrazione e dell’interpretazione della fase difensiva in determinate situazioni: reclamano giustizia i 3 gol di Larrivey con il Cagliari; le reti amare di Drogba e Terry a Stamford Bridge; il graffio parmense di Zaccardo e quello udinese di Totò Di Natale; il micidiale uno-due di Spolli e Lanzafame. Inutile rimuginare, comunque. Inutile piangersi addosso: gli errori si pagano ma sono anche utili a fare esperienza.

LE CONTROMISURE – E’ sostanzialmente questo, il discorso ripetuto da Mazzarri in questi giorni ai suoi. Ed è soprattutto l’attenzione nelle marcature – a uomo sui calci d’angolo e a zona sui calci di punizione più lontani dall’area -, che il tecnico ha chiesto: diminuire la distanza, il primo comma; disturbare i saltatori con attenzione e applicazione, gli altri. Ovvi, magari. Ma a volte è proprio un’ovvietà a venire meno. E allora, nelle mani e nella testa dei difensori innanzitutto: Campagnaro, Cannavaro, Aronica. E poi, Maggio: il suo ritorno è fondamentale sia in fase di spinta e di copertura, sia nel gioco aereo considerando la sua grande elevazione e l’abilità.

UNITI E COMPATTI – La squadra è pronta. Carica al punto giusto, serena e tranquilla. Anche ieri, in occasione dell’allenamento andato in scena al centro sportivo sul mare, s’è dedicata alla sala video e poi ha provato tattica e tecnica. Con Maggio e Campagnaro a pieno regime: superato anche il test di rapidità, ci siamo. Bene in campo e benissimo fuori, a tavola: tutti ospiti di De Sanctis, qualche sera fa, al ristorante posillipino dell’ex azzurro Aldo Montesanto, Tres Joly. Un’occasione per cancellare la delusione con il Catania e per gettare le basi della costruzione della nuova catapulta: quella che dovrà lanciare il Napoli verso la Juve, i suoi saltatori e il terzo posto.

Fonte: Corriere dello Sport

La Redazione

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