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Napoli, la nuova stagione inizia con tanti volti nuovi

C’era, c’era, c’è. Lui no, invece: non c’è. Almeno per ora, poi chissà.
L’album del raduno è come quello delle figurine. Qualcuno manca sempre. E c’è il rischio che diventi poi introvabile. Edinson Cavani il Pizzaballa della Panini. Ad esserci c’è, sicuro. Sarebbe pure tra i convocati di Dimaro, dal 21. Ma c’è il mercato, ed è peggio di quello dei collezionisti: chi ha più soldi compra le figurine migliori. E l’album degli “scericchi” è ormai quasi completo. Ci sono tutti i fuoriclasse. Il primo giorno a Castelvolturno è come strappare una bustina. Puoi immaginare quel che ci trovi. Ma è comunque una sorpresa. Fa strano vedere le facce nuove e non trovare quelle solite. Nostalgie, sensazioni, curiosità. L’appuntamento a Castelvolturno è per oggi: presto, prestissimo. Da un anno all’altro la squadra azzurra sarà profondamente rinnovata. Curiosità per scoprire lo staffE’ l’alba di un
nuovo Napoli. Sveglia col sole che spunta e tutti al campo. Ci sono le visite, i test medici, ci sono soprattutto le prime strette di mano. “Benvenuti, ragazzi” . La serenità di Rafa Benitez accoglierà tutti. Se il buongiorno si vede dal mattino, si parte bene, si parte forte. E’ un altro Napoli, e tanto è cambiato.
UN ANNO FA – La nostalgia di un anno fa si perde nei ricordi. C’era Mazzarri, l’estate scorsa. E tutto il suo staff. C’era Peppe Santoro, simbolo della continuità dalla C alla Champions. E come lui, c’era Gianluca Grava. Che ora sta qualche stanza più in là in sede: dirigente del settore giovanile. Si cresce coi giovani. Una trentina i convocati. Non ci sono né Chavez né Hoffer. Si rivede Fernadez. C’è Dossena, Vitale e anche Uvini. Oltre ai giovani Novotny, Tutino, Allegra e Nicolao: gli ultimi due già ceduti alla Virts Entella. Ma Benitez li vuole in ritiro. Si va a Dimaro per il terzo anno di fila: il progetto e la sua continuità è anche questo. Callejon è arrivato ieri sera. Ha dormito sul lungomare. Cena e panorama mozzafiato. Stamattina fa le visite mediche. E’ pronto, dice. Come Mertens: ali di un Napoli che deve volare. Rafael, il portiere (non Rafè), sta invece arrivando: la porta col mercato è sempre aperta. E De Sanctis è sull’uscio. In un anno quante novità: “rivoluzioNapoli” . Il listone delle presenze racconta storie. L’ordine è alfabetico. E alla “C” c’è da soffermarsi.
SALUTI – Campagnaro non c’è più, Cavani quasi, Cannavaro è presente. Lui, è il capitano, l’anima. La napoletanità da ostentare e diffondere in uno spogliatoio sempre più globale. Undici le nazioni rappresentate. Più di un anno fa, e qualcuna è inedita. La Spagna comanda. C’è poi il belgio, tanta Svizzera con Inler Dzemaili e Behrami e la Slovacchia di Hamsik: lo scugnizzo dell’est. Sei anni fa arrivò a Castelvolturno ch’era un ragazzetto. Gambe esili come pioppi, cresta spavalda ma poi sguardo timido. E’ cresciuto. Un anno fa era già grande. Ora è di più. E’ un leader a modo suo. E a Castelvolturno è di casa.
Abbracci, sorrisi, presentazioni. Il primo giorno è così. “Piacere di conoscerti” . Le mani si tenderanno per i saluti. Paolo De Matteis è il nuovo team manager. Xavi Valero il preparatore dei portieri. Paco De Miguel quello atletico insieme a Corrado Saccone. E poi c’è Gomez, il tattico. E Jimenez, l’analista. E D’Onofrio per il recupero infortunati. Scienze calcistiche e mediche da mettere insieme. Con una certezza: il dottor De Nicola e la sua squadra da scudetto. Che c’era, e soprattutto c’è: blindata. Nonostante le lusinghe della Roma. L’odore del caffè di Tommaso il magazziniere farà l’atmosfera. Trentanni e più di Napoli, un lungo filo azzurro che lega generazione di talenti, campioni e bidoni. Ogni anno come fosse l’ultimo ma anche il primo. C’è entusiasmo, voglia di ricominciare, i sogni scudetto e le sicurezze. Tonino Albano sistemerà le scarpette di tutti come quando curava le sue da giocatore. Il numero giusto per ognuno. E poi i primi sguardi al campo. Perché in fondo è tutto lì. Coi nuovi osservati speciali. Trenta giocatori convocati. Chissà quanti i tifosi fuori. Autografi, foto e la domanda di sempre: “Chi compriamo, e ora chi arriva?” . La stagione inizia, il mercato non è finito.

Fonte: Corriere dello Sport

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