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Reina, il campione umile: “Sul gol sono colpevole, potevo fare meglio. Nel finale fortuna e concentrazione”

La svolta della partita a tre minuti dalla fine. Il cronometro segna 87 quando Tiendalli batte di testa a colpo sicuro. La prodezza di Reina è devastante per i gallesi, miracolosa per gli azzurri. A tempo quasi scaduto arriverà la ciliegina di Inler ma la chiave è stato quel colpo di reni del portiere spagnolo. «Fortuna e concentrazione», si schernisce Pepe, tra i più felici per il passaggio agli ottavi di finale della sua squadra.
Quante emozioni al San Paolo, il Napoli ha sofferto maledettamente, quanto nel match di andata, o forse di più. In Galles fu determinante l’altro portiere, lo sfortunato Rafael: migliore in campo e poi il crac al ginocchio destro, la distorsione con lesione del legamento crociato che ha reso necessario l’intervento chiurgico in Brasile, stagione finita. Ieri Reina è stato superlativo, e non solo per la super parata nel finale.
Morale della favola: il Napoli va avanti in Europa League per merito dei suoi portieri. Come sarebbe finita all’andata senza gli interventi a ripetizione di Rafael? E cosa sarebbe accaduto ieri senza il contributo determinante di Reina?
«L’importante era vincere per mille motivi: ci siamo riusciti, il resto adesso non conta. Godiamoci la vittoria, a tutte le altre cose penseremo dopo»: Reina vive quasi con disincanto la serata magica del San Paolo. Ha stretto i denti, la sua condizione fisica non è ottimale ma la sua presenza in campo non è mai stata in dubbio.
«Siamo una squadra con una mentalità offensiva, è ovvio che spesso concediamo occasioni agli avversari. Lo Swansea ha giocato un ottimo calcio, non era semplice pressarli. Ci abbiamo provato a lungo senza riuscirci per la nostra solita difficoltà di creare gioco quando gli altri sanno difendersi. Confesso che ho temuto di non passare il turno, credo che meritassero più loro la qualificazione se valutiamo nel complesso entrambe le sfide. Complimenti ai gallesi, bravi noi a crederci fino alla fine. Sul gol subito sono in parte colpevole, potevo far meglio in quell’occasione. Voglio rivederlo, forse la posizione sull’uscita non era corretta».
Il futuro immediato e quello che verrà? «Fino a giugno sarà un onore difendere questa maglia, poi parlerò con Napoli e Liverpool e decideremo. A prescindere dal calcio, a Napoli e in Italia io e la mia famiglia viviamo benissimo. Ci tocca il Porto? È un’altra squadra di alto livello, l’Europa League è una competizione complessa. Sarà un bel turno, con questo tipo di avversari è sempre un piacere qualificarsi».
Ma qualcosa si dovrà cambiare. «Certo, quando siamo corti e pressiamo al momento giusto le partite sono più semplici, oggi non ci siamo riusciti, dobbiamo migliorare la fase difensiva. Quando parlo di fase difensiva, mi riferisco a tutti i compagni di squadra ovviamente, non solo a quelli che formano il reparto arretrato».

Fonte: Il Mattino.

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