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A MENTE FREDDA – La lezione del ‘Chucky’, Gattuso si gode la sua nuova punta di diamante: il Napoli inonda il Genoa con una pioggia di gol

Lozano insegna che nel calcio tocca aspettare talvolta. L'infortunio di Insigne gela gli azzurri

Francamente, c’è poco da commentare su Napoli-Genoa. Partita che finisce praticamente dopo 30” dall’inizio del secondo tempo, sul gol di Zielinski. Da quel momento in poi la squadra di Maran perde completamente la bussola e viene inondata dalla pioggia sì, ma quella dei gol che le rifilano gli azzurri. Tuttavia, quando il dovere di cronaca chiama, tocca rispondere e scavare a fondo per trovare i fatti. Un primo fatto, su tutti, riguarda Hirving Lozano.

In una partita dove il risultato parla chiaro, il messicano riesce comunque a distinguersi. E lo fa con una doppietta ma, in generale, con una prestazione di spessore in entrambe le fasi, dando una lezione a tutti i criticoni che è bene tenere a mente: nel calcio, talvolta, bisogna saper attendere. Il ‘Chucky’ pian piano si sta riprendendo con gli interessi gli elogi che gli spettano dopo una prima parte di avventura in azzurro vissuta nel caos più totale. Lozano è davvero il nuovo acquisto che il Napoli ha già in rosa, stavolta non è un modo di dire. E a proposito di nuovi arrivati, è Victor Osimhen l’altro “fatto”, l’altra grande nota lieta del piovoso pomeriggio del San Paolo. Il nigeriano è ciò di cui c’era bisogno, l’elemento che può svoltare la storia recente del Napoli. Si fa da ponte tra Gattuso e Sarri, grazie a lui il tecnico calabrese ha potuto ripristinare la magia del 4-3-3 di sarriana memoria, aggiungendogli però un’altra soluzione, il 4-2-3-1, ugualmente devastante. Il modulo è ancora da registrare, ma quantomeno la squadra azzurra adesso sa essere camaleontica, adattarsi al tipo di partita e di avversario senza smarrirsi. Detto ciò, scendiamo nel dettaglio del match di ieri con la nostra consueta analisi “a mente fredda”.

Nel cuore di Napoli-Genoa: l’analisi della partita

 

SOSPIRO DI SOLLIEVO – A meno di teatrali colpi di scena, Koulibaly guiderà la difesa del Napoli almeno per un altro anno. Un annuncio, quello del ds Giuntoli, che è un sospiro di sollievo grande quanto il senegalese per tutto l’ambiente azzurro, Gattuso in primis. Anche perché in campo continua quanto cominciato a Parma, al frastuono delle voci di mercato lui si tappa le orecchie. Gioca come sa e sostiene una prova maiuscola, sebbene il Genoa si sia affacciato praticamente mai dalle parti di Meret, che ieri non ha nemmeno sudato la maglia probabilmente. Il numero 26 azzurro si dimostra ancora una volta pezzo fondamentale del puzzle. Molto bene anche la coppia Manolas-Maksimovic. I due disputano un tempo per parte in maniera molto solida. In particolare, il greco si erge a guida del reparto con la consueta personalità e non teme l’impostazione palla al piede quando richiesto. Sfortunatamente non proseguirà la gara per un problema alla schiena, che però non dovrebbe pregiudicargli la presenza all’Allianz Stadium contro la Juventus nel prossimo turno. Anche Di Lorenzo non sfigura affatto, anzi sfiora pure il gol nella ripresa. L’ex Empoli difende egregiamente sulla catena di destra con reattività e diagonali precise, fornendo il suo corposo contributo al momento di offendere. Tra i più in forma della squadra figura poi Hysaj, autore di una prestazione sopra le righe. L’albanese continua a far bene da terzino sinistro e in entrambe le fasi di gioco. Ma fa anche qualcosa in più, regalandosi nel secondo tempo uno splendido assist per il gol di Elmas.

THE SHOWMAN – Quando imbrocca la serata giusta, non c’è avversario che tenga per Zielinski. Innumerevoli volte ci siamo detti delle qualità di questo calciatore, che non perde mai occasione per dimostrare la sua tecnica sopraffina, da stropicciarsi gli occhi per quanto è bella. Il polacco non soffre particolarmente col 4-2-3-1 in fase di ripiego, ma è in quella offensiva che dà spettacolo. Lo showman made in Poland già nel primo tempo si rende autore di giocate di alta classe. Sublima poi la sua partita col gol del 2-0 dopo una splendida azione corale. Tiene bene anche Fabiàn Ruiz, protagonista di una prova di gran sostanza. A differenza di Zielinski, però, il modulo non giova particolarmente allo spagnolo, specie quando si tratta di coprire. Nella prima frazione di gioco, infatti, è lui a perdersi Pjaca nell’unica azione pericolosa creata dal Genoa su un guizzo di Luca Pellegrini.

MATTATORE – La batteria di esterni destri del Napoli 2020/21 non ha nulla da invidiare a quella delle altre big di Serie A. Generalmente è difficile trovare insufficienti quando si vince 6-0, ma Lozano riesce a fare qualcosa in più di una semplice bella partita. Il messicano è il migliore in campo, il vero mattatore della serata per i difensori del Genoa. Palla al piede è un pericolo costante, ma anche in fase di ripiego gioca bene, il tutto impreziosito dalla doppietta, la prima in Serie A e della sua avventura in azzurro. Il ‘Chucky’ ha il fuoco della rivalsa dentro, la voglia di spaccare tutto per scrollarsi di dosso tutti coloro che lo hanno bollato come un Edu Vargas 2.0. Gli dà battaglia, però, Politano, che si unisce alla “sagra del gol” con la rete del 6-0 finale. Grazie ad una giocata di fino rientra rapidamente e dalla sua mattonella preferita buca la porta con un sinistro secco che fulmina Marchetti. Alla festa partecipa anche Mertens (come poteva mancare?!), autore del 3-0. Il folletto belga è sempre più leader di questo Napoli, l’uomo a cui Gattuso non rinuncerebbe anche sotto tortura. Oltre alla marcatura personale, offre a Lozano l’assist per il gol che sblocca la partita con un cross tagliato tipico del duo Insigne-Callejon dei tempi d’oro. Rende poi la sua prestazione ricca, completa in fase di ripiego, dando sfoggio una condizione atletica invidiabile, cosa tutt’altro che scontata per un 34enne. A proposito del capitano, della sua partita non si ricorderanno le giocate tipiche del suo repertorio. Ma non per demeriti suoi, è che proprio di tempo non ne ha avuto. Dopo appena 23′ l’esterno azzurro sente tirare dietro la coscia sinistra nel mentre rientra in difesa per rimediare ad un retropassaggio sbagliato. Si ferma, a malapena riesce a camminare, tanto che devono portarlo fuori di peso. Una brutta tegola che rende un po’ amara la serata per Gattuso, orfano del suo capitano nel big-match contro la Juventus. Al suo posto uno spumeggiante Elmas, che nel ruolo ricoperto nella nazionale macedone, quello di ala, dimostra di saperci stare eccome. Il gioiellino ex Fenerbahce esibisce la sua tecnica cristallina quando ha la palla, trovando anche uno splendido gol dopo aver mandato al bar un difensore avversario con una finta di corpo a rientrare sul destro.

Chiude la cerchia degli attaccanti l’uomo più atteso, Osimhen. Il neo-acquisto azzurro non timbra il tabellino dei marcatori, ma per quanto ha supportato l’intero reparto lo avrebbe meritato. Grazie al suo gioco in profondità occupa tutta l’area avversaria, è praticamente ovunque. Ciliegina sulla torta il delizioso tacco per Zielinski nell’azione del momentaneo 2-0: oro colato per Gattuso, che si gode la sua nuova punta di diamante ma senza fare proclami. Gli è mancato il gol però chissà, magari si sbloccherà nella super-sfida dell’Allianz Stadium replicando Lozano, che trovò la sua prima gioia in Serie A proprio contro i bianconeri (nel suo caso era il debutto, però). Ma anche se non dovesse arrivare, niente panico. Il tecnico azzurro dovrà essere bravo a tenerlo a bada affinché non venga sopraffatto dalla fretta di dimostrare. Ha già previsto tutto per lui e il ragazzo dovrà fidarsi, perché è solo questione di tempo.

A cura di Giuseppe Migliaccio

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